Analisi del rischio da contagio da Sars-CoV-2 negli stabilimenti balneari

di Sergio Vianello* 

Analisi della situazione esistente
1.1 misure adottate a livello nazionale ed europeo 

Le disposizioni normative che ad oggi vigono in Italia, per quanto concerne le misure di contenimento per l’emergenza COVID-19 relativamente al settore della balneazione, fanno riferimento al decreto del presidente del consiglio dei ministri del 17 maggio 2020 (recante le misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica e disciplinanti la riapertura di negozi al dettaglio e attività di cura della persona, bar, ristoranti, nonché la riapertura degli stabilimenti balneari) ed alle recentissime integrazioni contenute nel “Rapporto sulle attività di balneazione in relazione alla diffusione del virus Sars- CoV-2” del Gruppo di lavoro Ambiente- rifiuti Covid-19 diffuso dall’Istituto superiore della sanità in data 4 giugno, in concerto con il Ministero della salute, l’Inail, il Coordinamento di prevenzione della Conferenza Stato-Regioni, alcuni esperti delle Arpa ed altre istituzioni. Continua a leggere

La disciplina del lavoro della gente di mare : Fondo Solimare

di Graziano Vezzoni* 

Il Fondo Solimare nasce da un accordo del 24 marzo 2014 tra Confitarma, Fedarlinea, Federimorchiatori ed i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltratrasporti che in attuazione dell’articolo 3, c.4 della legge 28/06/2012 n.92, istituiscono un Fondo di Solidarietà bilaterale del settore marittimo. Continua a leggere

La privacy e lo studio professionale: l’approccio basato sul rischio

di Stefano Bacchiocchi * 

Con l’introduzione del GDPR (regolamento UE 679/2016) si pone con forza l’accento sulla “responsabilizzazione” (c.d. accountability) del titolare del trattamento, cioè sull’adozione di comportamenti ed adempimenti tali da dimostrare, anche a posteriori, la concreta adozione di misure finalizzate ad assicurare l’applicazione della normativa. Continua a leggere

Rassegna di Giurisprudenza

di Bernardina Calafiori *e Alessandro Montagna *

Se i contributi previdenziali sono “coperti” da prescrizione, ma tuttavia sono stati indebitamente versati dal datore di lavoro, l’ Inps è tenuto alla restituzione. 

Con una sentenza di qualche tempo fa, la Corte di Appello di Milano (n. 1731 del 22.11.2018), ha affermato che i contributi prescritti, eppure già riscossi dall’Inps, devono essere restituiti al datore di lavoro.

Il caso originava dalla pretesa dell’Agenzia delle Entrate Riscossione di portare in esecuzione una cartella che recava un credito contributivo vantato dall’Inps, ma relativo ad un periodo oramai prescritto (perché antecedente di cinque anni alla richiesta). Continua a leggere