Le recensioni de Il Commerci@lista lavoro e previdenza a cura di Maurizio Centra*: PENSARE SOSTENIBILE: UNA BELLA IMPRESA Barbara Santoro Egea, 2018

di Maurizio Centra * 

É un viaggio nei valori fondamentali della società civile quello che ci propone l’Autrice, che dimostra di credere nelle capacità dell’uomo di rigenerarsi e di rispettare le regole naturali, ma non solo, anche di superare i “periodi bui” e di fare scelte che non compromettano il futuro delle giovani generazioni.

Con metodo scientifico, l’Autrice accompagna il lettore nell’osservazione di tanti casi concreti, che vanno ben al di là della rappresentazione di iniziative di successo, come sembra in apparenza, e fanno intravedere soluzioni ai principali problemi delle società evolute. Se è vero che l’attuale periodo è difficile e induce gli uomini a comportamenti di chiusura, fisica e mentale, le soluzioni esistono, basta crederci e lavorare per realizzarle, proprio come hanno fatto le donne e gli uomini intervistati. Dopo tanti anni in cui il successo delle iniziative economiche è stato misurato principalmente da tassi di crescita, questo libro ci fa riflettere su un concetto a volte trascurato, quello della sostenibilità, di cui fa anche un breve excursus storico. La crescita fine a se stessa non è un valore, a differenza della salvaguardia della vita umana e delle risorse rinnovabili che la sostengono. I boscaioli abbattono gli alberi con criterio, perché conoscono e rispettano la capacità di riproduzione del bosco, i pescatori fanno lo stesso con i pesci del mare, nessun processo umano, anche se è andato “fuori controllo” è irreversibile e se per migliorare occorre cambiare il paradigma, non bisogna aver paura. L’Autrice ci propone una strada convincente per avviare il cambiamento, quello della riprogrammazione culturale, allo scopo di costruire una società globale giusta, sostenibile e pacifica. 

Lo stile editoriale valorizza gli argomenti trattati e il rende avvincenti, stimola l’interesse del lettore in modo garbato e senza alcun espediente, ma sorretto dalla forza delle idee, che indubbiamente non mancano all’Autrice.

I principi della sostenibilità sono illustrati con chiarezza e con molti esempi, fino al Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Le storie di vita vissuta consentono all’Autrice di illustrare vari modi di operare secondo i principi della sostenibilità da quello dei pionieri, per passare a quello degli intraprendenti e approdare a quello dei “catalizzatori”, percorsi ed esperienze che dimostrano anche quanto ricco e articolato sia il patrimonio di idee e di capacità degli italiani, se mai ce ne fosse bisogno.

Tutte le conversazioni dell’Autrice sono originali, istruttive e, soprattutto, stimolanti, nel senso etimologicamente più corretto del termine, ed è facile supporre che sia stato arduo sintetizzarle in poche pagine, come pure contenerne il numero. Anche chi non ha dimestichezza con la sostenibilità è “rapito” dagli argomenti, che vanno dall’antropologia all’innovazione tecnologica, passando per i bisogni umani, l’economia e i principi etici. Secondo una delle tesi illustrate nel testo la sostenibilità genera valore economico e non determina dis-valore, nella misura in cui non rinvia oneri attuali alle generazioni future. Che la tesi sia fondata lo dimostra il problema dell’eccessivo debito pubblico in taluni paesi, come l’Italia, che per anni imporrà a figli e nipoti di pagare il debito contratto dai padri. Ma agire in modo sostenibile appare compatibile con ogni tipo di iniziativa economica, purché sia orientata (i) a realizzare i bisogni umani, (ii) a evitare i conflitti sociali e il degrado della condizione umana nonché (iii) a salvaguardare le risorse naturali, le risorse ambientali e il paesaggio. In quest’ottica il profitto è considerato un “fattore della sostenibilità” perché garantisce la continuità delle imprese e il buon esito delle iniziative economiche. La sostenibilità, inoltre, non può prescindere dal sapere (istruzione) e dal saper fare (formazione), per questo nel testo è affrontato anche l’argomento della formazione manageriale e il lettore ne ritrae una visione sostanzialmente positiva, sul presupposto che la diffusione della cultura favorisca lo sviluppo economico e non solo.

In estrema sintesi, Pensare sostenibile: una bella impresa è un libro che dovrebbe leggere chiunque abbia a cuore il futuro del genere umano sulla terra.

* Odcec Roma

 

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