La bilateralità cooperativa che fa crescere l’impresa

di Dina Galano* 

Professionisti e manager non sono realtà distanti. Entrambi difatti si muovono nello stesso orizzonte contribuendo
allo sviluppo del cuore produttivo del nostro Paese. Lavorare per il rafforzamento della loro presenza nelle imprese, in particolare nelle piccole e medie imprese (PMI), così come per la valorizzazione del loro ruolo nella società, è un compito che Federmanager ha fatto proprio e sul quale si basa l’iniziativa sviluppata con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (Odcec) di Roma del prossimo 30 settembre, sul tema “Consulenza di direzione 2.0: il supporto che professionisti e manager possono dare allo sviluppo dell’impresa” (per il programma dei lavori: www.odcec.roma.it).

É indubbio che professionisti e manager, forti delle loro competenze qualificate, siano i principali vettori di cambiamento, capaci di “cavalcare” l’evoluzione del mondo del lavoro, il mutamento dei modelli organizzativi e l’attuazione più efficiente delle riforme recenti. Dal Jobs act alle modifiche fiscali fino alle previsioni della ultima legge di Stabilità in favore del welfare aziendale, gli interventi del legislatore necessitano di essere tradotti in prassi, in qualche caso integrati, ma comunque sempre interpretati e calati sulle esigenze reali di chi in Italia lavora e produce. La bilateralità assume così nuovo significato: essa diventa lo strumento principale per intervenire in modo dinamico, agile e finalizzato sulle questioni di maggior rilievo che riguardano il tessuto produttivo italiano.

Il progresso delle imprese richiede una concezione innovativa delle relazioni industriali dove manager e altre professionalità sono al fianco degli imprenditori per realizzare una “via della cooperazione” operosa e fattiva: l’interlocutore è legittimato come partner (e non come controparte) secondo un approccio costruito su collaborazione, partecipazione e sinergie. Questo modus operandi ispira le attuali relazioni tra l’Organizzazione che rappresenta il management industriale e Confapi, e sta trovando un proprio sviluppo all’interno del mondo delle PMI, vale a dire di quasi il 98% delle imprese italiane. Manager e professionisti operano quotidianamente all’interno o al fianco di queste realtà imprenditoriali e ne conoscono sia le potenzialità sia le difficoltà. I progetti sviluppati da Confapi e Federmanager tengono conto del necessario coinvolgimento di queste figure professionali e puntano alla valorizzazione degli strumenti bilaterali esistenti, come Fasdapi per l’assistenza sanitaria e la solidarietà, Previndapi per la previdenza complementare e Fondazione Idi per la formazione continua. Ma non solo, mirano anche all’introduzione di strumenti nuovi, concepiti per rispondere con flessibilità al mercato del lavoro e alle diverse esigenze di protezione che un manager può esprimere nell’arco della propria carriera.

L’esempio più recente dell’applicazione della bilateralità cooperativa nell’ambito delle PMI è l’introduzione della figura del quadro superiore, un manager apicale su misura per la piccola e media impresa e che fino a qualche anno fa era fuori dalla disciplina contrattuale della dirigenza. Le figure apicali hanno ragione di voler essere rappresentate essendo le prime ad avvertire la rivoluzione che è in atto, imposta certamente dalle modifiche normative ma, prima ancora, da un mondo del lavoro che corre a grandi ritmi spinto da una concorrenza ormai su scala globale, dall’innovazione di macchine e tecnologie, dalla competizione non solo di prodotti, ma anche di processi.

Il convegno del 30 settembre 2016 a Roma si prefigge lo scopo di fornire ai Commercialisti che affiancano la piccola e media impresa una chiave utile per organizzarsi nel nuovo scenario di relazioni industriali, indagando gli strumenti operativi nati dagli accordi bilaterali ed esaminando le linee giuda di quelli di auspicata prossima introduzione. Al riguardo, sta crescendo sempre più la consapevolezza che il sistema della rappresentanza manterrà la propria vivacità fintanto che sarà orientato ad offrire soluzioni concrete alla persona, non semplicemente al lavoratore, in un panorama complesso in cui società ed economia sono sempre più intrecciate e in cui le risposte possibili sono quelle condivise.

* Giornalista, Federmanager

 

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