Intervista a CRISTINA COSTANTINO, Presidente Gruppo ODCEC Area Lavoro

di Stefano Grimaldi

  1. Presidente, innanzitutto cosa è il Gruppo ODCEC Area lavoro e cosa si prefigge di fare concretamente per gli aderenti e per la professione che rappresenta?

Il Gruppo è nato nel 2013 come aggregazione spontanea di Commercialisti che, nell’esercizio della professione, si occupano di diritto e pratica del lavoro, il più delle volte in modo non disgiunto da altre materie più “tradizionali”.

Dal 2015 Il Gruppo ha assunto la veste giuridica di Comitato scientifico libero, volontario e senza fini di lucro ed opera al servizio degli Aderenti mettendo gratuitamente a loro disposizione strumenti per l’aggiornamento professionale di elevato livello qualitativo e immediato utilizzo, nonché un luogo virtuale di scambio di idee, dubbi e proposte.

In realtà il Gruppo svolge anche una costante attività editoriale mediante la pubblicazione bimestrale della rivista on line Il Commerci@lista lavoro e previdenza, che ospita sia articoli di approfondimento normativo e giurisprudenziale di professionisti esperti della materia, sia interventi tecnico/pratici di colleghi impegnati in prima linea per la risoluzione di problemi operativi legati all’interpretazione delle norme in continua evoluzione e nella efficiente gestione dei rapporti con gli enti previdenziali.

Il Gruppo Odcec Area lavoro ha l’ambizione di diventare punto di riferimento per i Commercialisti nell’ambito della ricerca scientifica, della formazione e dell’aggiornamento professionale in materia di diritto, economia ed organizzazione del lavoro.

  1. Perché può essere utile aderirvi?

Abbiamo colleghi aderenti su tutto il territorio nazionale. Questa è la nostra forza: una rete di professionisti che operano in realtà economiche e socio culturali anche molto diverse, aperta alla condivisione di esperienze, soluzioni e proposte senza i vincoli o le lentezze burocratiche degli organismi istituzionali.

Forniamo strumenti utili ai colleghi per la loro attività professionale anche tramite protocolli e convenzioni riservate agli aderenti.

L’adesione è gratuita, non comporta spese di iscrizione né oneri di alcun tipo se non quello di sentirsi “attivi” e partecipare alle iniziative del Gruppo, secondo la propria disponibilità, interesse o attitudine.

 

  1. In che modo il Gruppo espleta le sue attività di Comitato Scientifico a favore della categoria?

Ci muoviamo su due fronti, o meglio in due direzioni: verso l’interno e verso l’esterno della categoria.

Verso l’interno siamo impegnati per la diffusione della conoscenza scientifica in ambito di lavoro rivolgendoci sia ai numerosi Commercialisti ed Esperti Contabili che già si occupano della materia, sia ai colleghi specializzate in altre aree della professione che incoraggiamo ad acquisire competenze anche nella materia del lavoro, in quanto essenziale per una migliore comprensione delle dinamiche aziendali e una più completa attività di consulenza.

Ci offriamo di collaborare con il nostro Consiglio nazionale, con la sua Fondazione e con gli Ordini territoriali per la ricerca scientifica e la formazione.

Verso l’esterno ci rivolgiamo agli attori del mercato, alle professioni, alle imprese, alle istituzioni per proporre il nostro “valore aggiunto”. Crediamo che la differenza tra il Commercialista e le altre categorie professionali che si occupano della materia di lavoro sia la “vision” privilegiata, ossia la capacità e l’attitudine tipica del Commercialista di studiare la materia avendo ben chiari gli obiettivi di efficiente gestione aziendale e la capacità di coniugarli con gli altri elementi che interagiscono a tal fine, come l’organizzazione aziendale, le politiche di bilancio, la contrattazione individuale e quella collettiva, l’organizzazione del lavoro, la tutela delle categorie svantaggiate, il welfare aziendale, gli accordi commerciali, le dinamiche del mercato di riferimento, ecc.

 

  1. Le competenze del Commercialista sono molte…perché ancora oggi la legge non riconosce alla categoria “esclusive”?

L’argomento è molto complesso, ed è facile “riscaldarsi” quando si assiste ad una progressiva erosione delle attribuzioni dei Commercialisti a fronte dell’aumento di responsabilità (e connessi costi) imposti dalla legge.

Negli ultimi venticinque anni scelte legislative “mirate” hanno pian piano sottratto ai Commercialisti parte delle attività che storicamente esercitavano. Ma gli interventi più penalizzanti sono stati quelli in materia di lavoro. Del Commercialista si è “dimenticato” il legislatore nel 2003, con la c.d. legge Biagi, nel 2012 con la riforma Fornero, ed infine, senza giustificazione, nel 2015 con il Jobs Act e l’esclusione dai soggetti autorizzati alla trasmissione telematica delle dimissioni e risoluzioni consensuali.

Il Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, che ai sensi del d.lgs. 139/2005 ha la rappresentanza istituzionale della categoria, ha nelle sue attribuzioni (art. 29) la promozione dei rapporti con le istituzioni e le pubbliche amministrazioni competenti nonché la formulazione di pareri, quando ne è richiesto, sui progetti di legge e di regolamento che interessano la professione. E’ evidente che in questa sua funzione non ha adeguatamente valorizzato, nei momenti opportuni, le competenze specialistiche dei commercialisti in materia di lavoro, altrimenti non avremmo subito una tale ingiustificata penalizzazione.

 

  1. Il tema del “Lavoro” è oggi, più che mai forse, una vera e propria emergenza…in che modo il Commercialista può assolvere questo compito a favore di imprese, professionisti, lavoratori ecc, e quanto è importante che il Commercialista oggi sia ferrato in materia del lavoro?

Il lavoro umano, nelle sue varie forme, è il “perno” dell’economia e lo sarà anche in futuro, perché il progresso tecnologico potrà migliorare – o anche solo modificare – le condizioni di vita delle persone ma è assai improbabile che potrà consentire all’uomo di vivere senza lavorare. D’altronde, l’unica volta che l’uomo ha vissuto senza lavorare si trovava nel paradiso terrestre, ma non tutti sono convinti che sia andata proprio così…

Il Commercialista è un professionista che, in base al suo percorso di studi e all’attività concretamente svolta, possiede le competenze necessarie a organizzare, gestire e valorizzare il lavoro umano nelle imprese commerciali e in ogni altro ente, anche pubblico o senza fine di lucro. A differenza di altri professionisti, il Commercialista non si occupa del lavoro solo nelle fasi patologiche o per assolvere ad obblighi di legge, ma si può dire che lo tratti a 360° gradi, in quanto fattore della produzione ovvero come fattore propulsivo di funzionamento di organismi collettivi, non necessariamente sotto forma di impresa. La conoscenza approfondita di materie come l’economia, l’organizzazione aziendale, la contabilità, il diritto tributario e la revisione legale, assieme a quelle che condivide con altri professionisti, come ad esempio il diritto del lavoro o della previdenza sociale, fanno del Commercialista l’interlocutore ideale di ogni soggetto che debba organizzare e gestire il lavoro umano. Con la sua attività, inoltre, il commercialista contribuisce alla valorizzazione delle risorse umane e alla salvaguardia occupazionale, basti pensare al ruolo che svolge nella gestione delle crisi d’impresa, con ricorso o meno agli ammortizzatori sociali, delle operazioni societarie straordinarie (es. fusioni, scissioni), delle compravendite aziendali, di nuove iniziative economiche (start up) e dell’impiego di lavoratori italiani all’estero.

Aggiungo solo che non è rilevante il mio parere su quanto sia importante che il Commercialista oggi sia ferrato in materia del lavoro, in quanto – per chi svolge questa professione – è la vita di tutti i giorni a dimostrarlo adeguatamente.

 

  1. Quali sono i programmi prossimi del Gruppo ODCEC che Lei rappresenta?

Abbiamo due appuntamenti per la prossima primavera, a marzo avremo un evento formativo a Firenze in collaborazione con l’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili in cui approfondiremo alcune delle novità della legge di bilancio per il 2019 che interessano lavoratori e imprese.

A maggio, in occasione dell’assemblea annuale degli aderenti a Venezia Mestre, abbiamo in programma un convegno nazionale che vedrà interventi da parte di diversi protagonisti del mondo del lavoro: rappresentanti dell’Università, degli istituti previdenziali e del mondo politico saranno coinvolti in un confronto sulle responsabilità nei confronti delle nuove generazioni e sulle opportunità del cambiamento.

 

  1. Presidente, in conclusione, cosa auspica per il futuro della Professione anche a tutela della categoria dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili?

Dobbiamo rimboccarci le maniche; citando Gramellini “quando il bisogno di lamentarmi delle oscure macchinazioni orchestrate ai miei danni prevale sulla voglia di assumermi la responsabilità del mio destino. Allora divento nostalgico, malinconico, rivendicativo”. Trovare le cause e le responsabilità può alleggerire la nostra coscienza o mitigare la frustrazione ma, è solo guardando avanti che si può trovare una nuova unità di intenti fra i commercialisti per il futuro della categoria. Dobbiamo tirarci su le maniche!

 

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