Domanda A.N.F.: modello ancora cartaceo.

di Roldano Cesca Odcec Macerata e Camerino 

Arrivati a giugno ogni anno mi chiedo perché in un sistema dove tutto tende ad essere “telematizzato”, le domande per gli assegni al nucleo familiare sono ancora cartacee e soprattutto presentate al datore di lavoro.

Tutti gli anni ricevo, per ogni lavoratore che ne fa richiesta, il modello cartaceo composto da otto facciate, dopo di che conto e controllo le persone facenti parte del nucleo familiare (attenzione a quando diventano maggiorenni!), spesso devo fare anche le somme dei redditi dichiarati, controllo poi che ci siano le firme (se ci sono, sono sul posto sbagliato) e infine con i dati a disposizione trovo l’importo da erogare. Il tutto va conservato e messo a disposizione per eventuali controlli da parte dell’Istituto.

Diversamente invece sarebbe se il lavoratore presentasse la domanda in modo telematico direttamente all’INPS che in questo modo avrebbe da subito tutti i dati a disposizione e potrebbe procedere celermente ai dovuti controlli. Potrebbe ad esempio controllare i redditi dichiarati incrociandoli con le relative banche dati, accertare se le persone facciano effettivamente parte del nucleo familiare e quant’altro.

Inoltre ne gioverebbe anche la privacy dei lavoratori in quanto datore di lavoro e consulente non sarebbero più a conoscenza della loro “situazione economica” familiare.

Non dimenticandoci anche che in caso di prestazioni di assegno per il nucleo familiare indebitamente erogate e poste al conguaglio, il datore di lavoro è tenuto a recuperare le relative somme, mediante compensazione con i crediti successivi relativi agli assegni ancora da corrispondere o comunque ai crediti derivanti dal rapporto di lavoro. Ovvero, l’istituto è legittimato a pretendere direttamente dal datore di lavoro il pagamento degli importi indebitamente corrisposti al lavoratore, senza che sia necessario per l’ente attendere l’avvenuto recupero da parte del datore.

Con la domanda telematica questo non accadrebbe più.

Il datore di lavoro (quindi il consulente) riceverebbe solo la comunicazione dell’importo dell’assegno da corrispondere (un po’ come avviene per i mod. 730/4) senza perciò incorrere in errori.

La presentazione della domanda potrebbe avvenire ad esempio insieme all’invio del mod. 730 o in separata sede. Per quest’ultima ipotesi però sarebbero abilitati caf, consulenti del lavoro, tributaristi, consulenti fiscali e nati sotto il segno dei pesci, con l’ovvia esclusione dei “commercialisti” (anche se nati sotto il segno dei pesci).

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