Il “Giuslavorista” in tempo di pandemia

di Cristina Costantino Presidente Gruppo ODCEC Area lavoro, Marialuisa De Cia C.D. Gruppo ODCEC Area lavoro, Isabella Marzola C.D. Gruppo ODCEC Area lavoro, Stefano Grimaldi Giornalista-Addetto Stampa Gruppo ODCEC Area lavoro*

Coronavirus, dpcm, blocco dei licenziamenti, Aziende che chiudono, lavoratori in grave difficoltà, settori che non riusciranno a riprendersi in fretta… e, dall’altra parte, i Commercialisti del lavoro, i Giuslavoristi in genere che fanno il possibile per aiutare e sostenere tutte le categorie coinvolte in questa epocale crisi, sono una strana, attuale e drammatica contraddizione.

L’incongruenza nasce principalmente dal fatto che i Professionisti in oggetto, pur dovendo garantire la tutela e la salvaguardia del lavoro e dei lavoratori dei loro clienti, si trovano a dover aggiungere al proprio lavoro ordinario, anche delle attività straordinarie che di fatto bloccano le operatività delle imprese assistite.

Una quantità infinita di circolari e nuove normative troppo spesso nebulose e contraddittorie oltre che sistematicamente tardive, unita a richieste di ammortizzatori sociali, sgravi e /o incentivi, insieme alla fatica di non “far chiudere” l’azienda al proprio cliente, aumentano il peso sostenuto dal Giuslavorista che, come se non bastasse, si ritrova anche in una situazione geograficamente complessa poiché la pandemia colpisce a macchia di leopardo, originando differenze di problematiche che complicano ancor più un quadro generale facendolo diventare regionale, provinciale, comunale, cittadino…(si pensi a chi ha clienti sparsi sull’intero territorio nazionale).

Emerge pure che, nonostante il Giuslavorista renda (anche oggi) un servizio essenziale per il paese, i cittadini, l’impresa e l’economia, persiste un distacco d’ascolto dalle Istituzioni preposte verso la categoria su vari temi…fra cui: la richiesta di proroga delle scadenze, la gestione delle moratorie bancarie, o innumerevoli altri adempimenti, a carico delle imprese in difficoltà.

In sostanza, chi dovrebbe essere messo nelle condizioni di lavorare e di tutelare il lavoro dei propri clienti…non è messo nelle condizioni ottimali per poterlo fare, senza considerare la sempre più frequente impossibilità di essere remunerati per il lavoro fatto a favore dei clienti inevitabilmente in crisi di liquidità.

Il “malato grave” notiamo con evidenza sia anche il sistema economico con tutte le professionalità coinvolte, spesso ancora inascoltate.

Ecco, allora, che oltre a smart working e webinar è il momento di inserire termini sempre attuali come COLLABORAZIONE, RETE, ASSOCIAZIONISMO, SUPPORTO, CONDIVISIONE ecc.

Valori che, se rinsaldati, possono aiutarci anche oggi come in passato. Creando, in più, un mix virtuoso di tecnologia ed etica professionale.

Sempre che, chi è alla guida del paese, riesca a valorizzare la importante voce di chi, sul campo, sperimenta quotidianamente difficoltà e soluzioni di un lavoro essenziale per la comunità…soprattutto, in tempi di emergenza.

*Ufficio Stampa Comitato Scientifico Gruppo ODCEC Area lavoro

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