Il lavoro part-time nella normativa Inail

di Emanuela Corbella* 

Ogni anno l’Inail pubblica – con un provvedimento ad hoc – i minimali retributivi che servono per la determinazione della base imponibile su cui calcolare il premio assicurativo. In pratica se la retribuzione del lavoratore full-time, adeguata comunque ai minimali del singolo contratto applicato, fosse inferiore a questi minimali retributivi, la retribuzione da prendere a base di calcolo sarebbe il minimale Inail. Nella maggior parte dei casi la retribuzione minima coincide con il minimale per il tempo pieno. Invece, nel caso di rapporto di lavoro part-time, il provvedimento emanato dall’Istituto prevede anche le modalità di calcolo delle retribuzioni imponibili e dei premi speciali. Per i premi speciali basta effettuare una proporzione, diversamente la base imponibile per il calcolo del premio assicurativo è costituita dalla retribuzione convenzionale oraria (minimale o tabellare) determinata moltiplicando questa retribuzione convenzionale per le ore complessive da retribuire nel periodo assicurativo. Continua a leggere

Naspi e incentivo all’autoimprenditorialità

di Antonio Tuzio* 

L’obiettivo dell’incentivo all’autoimprenditorialità è quello di favorire l’avvio di un’attività di impresa, di lavoro autonomo, o la sottoscrizione di quote di capitale di una cooperativa. Il lavoratore che ha i requisiti per ottenere la prestazione economica di disoccupazione denominata Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego), ossia il lavoratore subordinato disoccupato involontariamente, compreso l’apprendista, il socio di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato, l’artista con rapporto di lavoro subordinato e il dipendente a tempo determinato della Pubblica Amministrazione, può chiedere la liquidazione anticipata in unica soluzione di tutto il trattamento che gli spetta, per avviare un’attività di lavoro autonomo o d’impresa ex novo, dopo la conclusione del rapporto di lavoro dipendente e il conseguente inizio dello stato di disoccupazione. Al riguardo la circolare n. 94/2015 dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) precisa che anche il lavoratore che durante il rapporto di lavoro dipendente abbia intrapreso un’attività autonoma, e a seguito della fine del rapporto di lavoro dipendente, abbia intenzione di far diventare tale attività autonoma a tempo pieno, può avvalersene. Continua a leggere

L’indennità di cessazione dei rapporti di agenzia

di Antonella Poddesu* 

Gli agenti di commercio e le problematiche ad essi collegate sono una materia che nei nostri studi sembra non avere una collocazione ben precisa. Questo perché spesso interessa diverse aree della materia giuridico-contabile, da quella prettamente contrattualistica (con specifici richiami al codice civile e ad accordi economici collettivi di settore) a quella previdenziale, con tutte le problematiche Enasarco, a quelle fiscali e contabili, sia dal punto di vista dell’azienda mandante sia dal punto di vista dell’agente di commercio, che è pur sempre un’azienda, seppur piccola. Alla fine della “riffa” (alla quale nessuno ha partecipato), non si sa come, la materia degli agenti di commercio è finita sulla scrivania del Commercialista, che suo malgrado si è dovuto districare in questa materia. E quindi eccomi qui a scrivere questo articolo… Continua a leggere

Lo Smart Working a 360°

di Loris Beretta * 

Lo smart working è stato al centro di un convegno che si è tenuto a Milano il 17 febbraio 2017, su iniziativa del locale Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, presso l’Auditorium San Fedele, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il senatore Maurizio Sacconi e il dottor Antonio Pone, Direttore Centrale Inps servizi agli utenti. Continua a leggere

Piacere sono..lo psicologo del lavoro

di Simone Romano* 

Il taglio di questo articolo risulterà forse un po’ diverso dagli altri e il motivo è semplice: qui si parla di psicologia del lavoro, detta anche questa sconosciuta, come scienza centrale per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane. Partiamo dall’assunto che il concetto di psicologia applicato al contesto lavorativo può avere tre interpretazioni, per la precisione (Chmiel, 2000): Continua a leggere

Dove non arrivano gli ammortizzatori c’è il FIS …ma non per tutti

di Salvatore Catarraso*

La circolare Inps n. 176 del 9 settembre 2016 regolamenta l’applicazione del Fondo Integrativo Salariale (FIS), a norma del decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 148 e del decreto interministeriale n. 94343 del 3 febbraio 2016.

L’origine del FIS si trova nell’articolo 3, comma 19 della legge n. 92/2012, che prevedeva, a decorrere dal 1° gennaio 2014, l’attivazione di un Fondo di solidarietà residuale volto a tutelare, in costanza di rapporto di lavoro, il reddito dei lavoratori dipendenti dalle imprese – con più di quindici dipendenti – appartenenti ai settori, tipologie e classi dimensionali non rientranti nel campo di applicazione della normativa in materia d’integrazione salariale, laddove non fossero stati stipulati accordi collettivi volti all’attivazione di fondi di solidarietà bilaterali o fondi di solidarietà bilaterali alternativi di cui, rispettivamente, ai commi 4 e 14 dell’art. 3 della stessa legge. Continua a leggere

Attività lavorativa dislocata e Smart Working

di Sergio Vianello* 

Lo Smart Working o Lavoro Agile, di cui il legislatore si sta occupando in questo periodo, come si legge anche in un altro articolo di questa rivista, è una modalità di esecuzione del lavoro subordinato che ha indubbiamente dei tratti in comune con alcune delle modalità esistenti, ma al tempo stesso se ne allontana, essendo dotato di caratteristiche che lo rendono unico, più di quanto non dica il titolo del disegno di legge approvato dal Senato, ora all’esame della Camera “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”.  Continua a leggere

Rassegna di Giurisprudenza

di Bernardina Calafiori* 

Tribunale di Milano, Sezione Lavoro, 1 marzo 2016, n. 1022 – est. Scarzella. Retribuzione – In natura – Benefit- Autovettura Aziendale

L’integrale sostentamento, da parte del dipendente, del valore dell’uso privato dell’autovettura aziendale e l’indiscusso utilizzo “promiscuo” della medesima, il cui costo “aziendale” è stato legittimamente sostenuto dal datore di lavoro, stante la sua diretta connessione causale con i costi propri della mansione lavorativa affidata al dipendente, non costituisce il riconoscimento di un emolumento retributivo (in natura) a favore di quest’ultimo.” Continua a leggere

Assunzione agevolata – Incentivo occupazione giovani

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CCNL Metalmeccanica – aziende Industriali

di Andrea Musile Tanzi Odcec Piacenza

Retribuzione una tantum e Welfare Aziendale

CCNL  26 novembre 2016 –  Accordo del 27 febbraio 2017

In sede di rinnovo del CCNL Industria Metalmeccanica, si è concordata una formulazione più dettagliata delle disposizioni concernenti la corresponsione con la retribuzione del mese di marzo 2017 di un importo forfettario a titolo di una tantum.

In aggiunta, con apposito accordo del 27 febbraio 2017, attuativo delle previsioni concordate in sede di rinnovo, è stata definita la disciplina del welfare contrattuale, fornendo in via esemplificativa un elenco di strumenti da poter mettere a disposizione ai lavoratori dipendenti. Continua a leggere