Reddito di inclusione dal 2018

di Fabrizio Smorto Odcec Reggio Calabria

Il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il Decreto legislativo di attuazione della Legge n. 33 del 15 marzo 2017 che introduce, a decorrere dal 1° gennaio 2018, il reddito di inclusione (ReI), quale misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Il primo via libera al provvedimento era arrivato nel corso della seduta del 9 giugno 2017.

Il ReI è una misura a vocazione universale, subordinata da un lato alla prova dei mezzi e dall’altro all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.

Il ReI è , infatti, costituito da:

– un beneficio economico erogato per 12 mensilità, con un importo che andrà da circa 190 euromensili per una persona sola e fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o più componenti;

– una componente di servizi alla persona identificata, che parte da una valutazione del bisogno del nucleo familiare e terrà, inoltre, conto, di altri fattori quali:

a) la situazione lavorativa ed il profilo di occupabilità,

b) l’educazione, istruzione e formazione,

c) la condizione abitativa e delle reti familiari, di prossimità e sociali della persona

Tutto ciò per creare un “progetto personalizzato” volto al superamento della condizione di povertà. Tale progetto indicherà gli obiettivi generali e i risultati specifici da raggiungere nel percorso di inserimento o reinserimento lavorativo nonché di inclusione sociale.

Verranno, infine, individuati, oltre al beneficio economico connesso al ReI, i sostegni, in termini di specifici interventi e servizi, di cui il nucleo necessita, e l’impegno a svolgere specifiche attività da parte dei componenti il nucleo familiare, a cui il beneficio economico è condizionato.

Requisiti Soggettivi:

Per il riconoscimento del ReI ai nuclei familiari è necessario che questi rispondano a determinati requisiti economici. In particolare, il nucleo familiare del richiedente dovrà avere:

– un valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro;

– un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro.

In prima applicazione sono prioritariamente ammessi al REI i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni.

Il REI:

– è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa;

– non è compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della NASpI o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.

Durata:

Il ReI sarà concesso per un periodo non superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente.

Procedura

Al ReI si accederà attraverso una dichiarazione a fini ISEE “precompilata“. Tale innovazione  caratterizzerà l’accesso a tutte le prestazioni sociali agevolate migliorando la fedeltà delle dichiarazioni e semplificando gli adempimenti per i cittadini.

Rete della protezione e dell’inclusione sociale

Il Decreto istituisce, inoltre, la Rete della protezione e dell’inclusione sociale, presieduta dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e composta da rappresentanti dei diversi livelli di governo. Si tratta di una struttura permanente di confronto e programmazione delle politiche sociali, nonché di coinvolgimento nelle decisioni programmatiche del terzo settore, delle parti sociali e degli altri stakeholder.

La Rete si articolerà in tavoli regionali e territoriali e ha l’obiettivo di rendere più omogeneo il sistema superando le attuali sperequazioni territoriali. Inoltre, al fine di agevolare l’attuazione del ReI, sono istituiti:

– il Comitato per la lotta alla povertà, organismo di confronto permanente tra i diversi livelli di governo e specifica articolazione tecnica della Rete;

– l’Osservatorio sulle povertà, gruppo di lavoro permanente, che dovrà predisporre un Rapporto biennale sulla povertà (in cui sono formulate analisi e proposte in materia di contrasto alla povertà), nonchè promuovere l’attuazione del ReI, evidenziando eventuali problematiche riscontrate, anche a livello territoriale, e di esprimere il proprio parere sul Rapporto annuale di monitoraggio sull’attuazione del ReI.

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